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Visualizzazione dei post da giugno, 2023
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  Cronaca di un sequestro emozionale. All’improvviso una marea ci assale; i muscoli del viso si contraggono coordinati a formare una espressione aggressiva; fiumi di chimica irrorano muscoli ed eccitano i nervi muovendoci all’azione; la neocortreccia, sede del pensiero razionale, è al momento completamente inibita a intervenire. Daniel Goleman lo definisce un vero e proprio sequestro emozionale. E dopo, passata la tempesta e ripreso il controllo ti ritrovi a pensare e domandarti…. perché l’ho fatto? Perché ho agito così? E poi di fatto pagarne le conseguenze. Pur senza arrivare a questi esempi estremi, quante volte ci accade di partire in quarta con un gesto, una frase che poi vorremmo rimangiarci, mentre la chimica ha preso il sopravvento sulla nostra razionalità! È importante allora imparare a riconoscere le nostre emozioni all’insorgere dei loro effetti sensoriali, e per dirla con Aristotele provare a gestirne l’intensità e la durata. Così come alleniamo i nostri muscoli per la cors
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 Abbiamo dimenticato di…saper volare! Sono nato al mare ed i miei genitori, ottimi nuotatori entrambi, mi hanno ficcato in acqua prima ancora che imparassi a camminare. Nuotare è quindi per me una cosa assolutamente naturale e mi colpisce sempre quando sento qualcuno che mi dice di non saperlo fare. Come è possibile, penso; tutti sappiamo nuotare o almeno riuscire a stare a galla per un po’. Siamo nati nel liquido e un neonato in acqua sa istintivamente cosa fare, anzi non lo sa ma lo fa e basta, naturalmente. Accade solo che crescendo, diventando adulti, come Peter Pan abbiamo dimenticato di …saper volare. E ce ne siamo anche convinti. La stessa cosa ci accade tutti i giorni, nella vita quotidiana, nelle nostre relazioni. Migliaia di anni di evoluzione hanno costruito la nostra biologia dotandoci di straordinari strumenti proprio intorno a questo obiettivo, fondante, costitutivo ed essenziale della nostra stessa esistenza. Noi siamo il prodotto delle nostre relazioni, con gli altri, c
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  Il profumo dei tigli! Celebriamo date per ricordare eventi che riguardano le nostre faccende, spesso tragiche e dolorose, e intorno a noi la natura già lo fa da tempo immemorabile. E lo fa con grazia ed eleganza anche. Voi direte, tutti gli anni la stessa storia! E che ci posso fare se, nella città dove vivo, ci sono decine e decine di chilometri di viali alberati, giardini e parchi con alberi tutti belli, alcuni anche molto belli e altri che ti lasciano a bocca aperta. Si perché se ti soffermi a osservarle, queste creature monumentali, non puoi fare a meno di pensarci che sono un popolo, a cui passiamo accanto spesso distratti perché ci sembra che siano fermi, inanimati come fossero statue, parte dell'arredo. Eppure loro vivono, crescono e si modificano, soffrono anche e hanno relazioni sociali tra loro di cui non abbiamo contezza. Sono ippocastani, con le loro grandi foglie, e ci sono loro, i miei preferiti. Se ne stanno come addormentati per tutto il lungo inverno, fino al mo