Abbiamo dimenticato di…saper volare!
Sono nato al
mare ed i miei genitori, ottimi nuotatori entrambi, mi hanno ficcato in acqua
prima ancora che imparassi a camminare. Nuotare è quindi per me una cosa
assolutamente naturale e mi colpisce sempre quando sento qualcuno che mi dice
di non saperlo fare. Come è possibile, penso; tutti sappiamo nuotare o almeno
riuscire a stare a galla per un po’. Siamo nati nel liquido e un neonato in
acqua sa istintivamente cosa fare, anzi non lo sa ma lo fa e basta,
naturalmente. Accade solo che crescendo, diventando adulti, come Peter Pan abbiamo
dimenticato di …saper volare. E ce ne siamo anche convinti. La stessa cosa ci
accade tutti i giorni, nella vita quotidiana, nelle nostre relazioni. Migliaia
di anni di evoluzione hanno costruito la nostra biologia dotandoci di
straordinari strumenti proprio intorno a questo obiettivo, fondante,
costitutivo ed essenziale della nostra stessa esistenza. Noi siamo il prodotto
delle nostre relazioni, con gli altri, con il mondo e dalla loro qualità
dipende la qualità stessa della nostra vita. Crescendo però, e accomodandoci
nelle nostre identità, abbiamo spesso disimparato a usarli quegli strumenti; ascoltare,
osservare e sentire dentro di noi con l’intensità e la pulizia di quando
eravamo bambini. Quando eravamo assetati di tutto e tutto era importante e ci
stupiva. Da quanto tempo, racchiusi nelle nostre armature identitarie e con il
distacco sufficiente di chi sa e ha visto, non ci lasciamo andare a una
espressione così? Abbiamo dimenticato infatti di saperlo fare…di saper volare!!
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