É la più imponente costruzione realizzata da parte di esseri viventi sul pianeta. Roba da considerare piccolezze al confronto le piramidi, la grande muraglia cinese o il canale di Panama. Innumerevoli piccoli animaletti, polipi, che alla fine del loro breve ciclo vitale lasciano depositato il loro guscio calcareo che diventerà il substrato su cui le generazioni seguenti continueranno la loro opera creativa. Ed è così che questo ciclo continua da migliaia di anni e per migliaia di miglia nell'oceano sono sorte isole, atolli e barriere. Mi piace l'idea di usarla come metafora, anche riferita alla nostra esistenza. Mi piace infatti pensare che anche ognuno di noi non debba svanire del tutto, e lasciare troppo spesso solo qualche labile memoria di sé. Ma che in qualche modo, chi pietra miliare, chi fondamenta e chi solo granello di polvere, tutti lasciamo qualcosa del nostro passaggio. Ed è questo che diventerà il substrato da cui le future generazioni partiranno per continuare a edificare la grande storia dell'umanità. Beh, vista così questa cosa mi piace!
Le parole, i babbuini e una bugia. Com'è che sono nate le parole, e chi sarà che le ha usate per primo? Come diavolo ha fatto se le parole non c'erano ancora? Eh già, come hanno fatto gli uomini? Me li immagino lì ad ascoltare suoni e rumori, a ripeterli e comporli insieme per provare a dare un qualche senso a quel groviglio di cose e fenomeni, di bene e di male e di sensazioni in cui si trovavano immersi. E provavano a farsi comprendere da quegli occhi che li guardavano stupiti, ma non ne uscivano che rumori, suoni gutturali e stridere di denti e dimenar di mani e braccia e gesti. E loro invece volevano dire non solo fame cibo freddo, paura odio e amore, ma anche "quale odio, quale paura e quale amore"... Ed è in questo punto del passaggio dal linguaggio descrittivo a quello immaginifico capace di inventare e raccontar storie e narrazioni che l'evoluzione di Sapiens ha fatto un enorme balzo in avanti. E moltissimo del nostro mondo è fatto e condizionato da sto
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